posa pavimenti

Quando ci troviamo a dover ristrutturare un ambiente di casa nostra l’aspetto più importante da tenere in considerazione, prima ancora di pensare ai mobili o agli elettrodomestici, è quello della pavimentazione.

La posa pavimenti è un processo che ci permette, con le giuste indicazioni e i materiali adatti all’ambiente che stiamo ristrutturando, non solo di ottenere dalla ristrutturazione ciò che abbiamo sempre desiderato. Ma anche di risparmiare molti soldi.

Il servizio di posa in opera di pavimenti e rivestimenti Ariostea rappresenta un’offerta globale di prodotti e servizi, in cui ogni fase è essenziale per raggiungere il miglior risultato finale per la nostra pavimentazione. Sia a livello estetico che funzionale.

Tutti i prodotti sono progettati al fine di massimizzare le prestazioni e vengono proposti a tutti coloro che vogliono assicurarsi un risultato sicuro e di grande qualità. I materiali sono forniti in monocalibro, soprattutto se in superficie levigata, e si contraddistinguono per l’elevata precisione delle caratteristiche dimensionali.

Ariostea offre qualità e esperienza, due elementi essenziali per ottenere un buon risultato finale.

In questo articolo andremo a scoprire quali sono gli aspetti da tenere in considerazione quando si sceglie di cambiare pavimentazione. E perché e che gli esperti di Ariostea conoscono molto bene.

Posa pavimento: in cosa consiste?

La posa in opera del pavimento non è altro che il rifacimento della pavimentazione, un procedimento che coinvolge sia le ristrutturazioni totali che quelle parziali. Questo lavoro deve essere svolto da una persona competente, come il piastrellista o il posatore. Entrambe le figure, infatti, sono esperte nella preparazione dell’area da rivestire e nella realizzazione della posa.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che questo tipo di processo può diventare un’operazione più complessa del previsto. In ogni momento potrebbe sorgere un imprevisto in grado di provocare delle problematiche o dei ritardi che andranno a gravare sulle tempistiche di ultimazione dei lavori. E, ovviamente, anche sul costo finale.

Spesso, infatti, non si tratta soltanto di posare nuove piastrelle. Ma anche di verificare lo stato degli elementi già presenti (come, ad esempio, il massetto) oppure di rimuovere completamente il pavimento attuale per porre poi quello nuovo.

Proprio per questi motivi a seconda dell’ambiente da ristrutturare una persona competente dovrebbe essere in grado di consigliare al cliente la soluzione più indicata, prendendo in considerazione lo stile dell’ambiente coinvolto nel restyling.

È fondamentale, quindi, capire bene, prima della richiesta del preventivo, quali siano le nostre necessità. Ma, soprattutto, avere le idee ben chiare su quale sia il risultato finale che si vuole ottenere.

Quali sono i tipi di posa di un pavimento?

Prima di iniziare i lavori bisogna ovviamente farsi un’idea di quali siano le tipologie di ristrutturazione e quali quelle di posa, che sono i due processi più importanti che dovrà svolgere il posatore o piastrellista.

Per quanto riguarda la ristrutturazione ci sono tre diverse possibilità esistenti, che permettono di scegliere quella che si adatta meglio alle esigenze economiche e logistiche del procedimento.

Si può decidere di posare il pavimento da zero: è ideale per stanze che non presentano ancora un fondo rivestito, ma in questo caso bisognerà considerare eventualmente la creazione del massetto, la posa delle piastrelle del pavimento e gli interventi per la rifinitura

Si può scegliere di rifare un pavimento esistente: può essere una scelta ottimale, ma anche in questa occasione oltre a tutti gli interventi appena citati bisognerà tenere conto della rimozione del vecchio pavimento, che ha un certo costo ovviamente.

Infine si può scegliere di fare la posa di pavimenti su pavimenti preesistenti: è senza alcun dubbio la soluzione più economica, dal momento che permette di risparmiare molto sui costi. Tuttavia è importante sottolineare che questa tecnica è attuabile solo qualora la superficie non presentasse dislivelli.

Per quanto riguarda poi il tipo di posa pavimenti esistono anche in questo caso tre tipi di modi di procedere molto differenti l’uno dall’altro:

  • la posa dritta, che viene utilizzata principalmente per la pavimentazione del bagno e della cucina;
  • la posa diagonale, attuata in modo tale sia da dare la sensazione di maggiore ampiezza alla stanza; sia per combinare diversi formati di piastrelle;
  • la posa sfalsata, usata soprattutto nella posa pavimenti in gres effetto legno, ma approfondiremo meglio in seguito l’argomento.

Schemi di posa a giunto chiuso o a giunto aperto

Inoltre per alcuni di questi può essere necessario realizzare, prima dei lavori, i cosiddetti schemi posa pavimenti, che possono anche essere a giunto chiuso o a giunto aperto. Quest’ultima è, tra le due, la soluzione considerata più affidabile e sicura.

La posa a giunto aperto, infatti, consente di ridurre il modulo di elasticità dello strato di rivestimento riducendo così anche i rischi di sollevamento o distacco. Questo sistema, d’altra parte, contribuisce a rendere meno percepibili eventuali imperfezioni anche della posa e permette infine di controllare meglio il regolare e durevole riempimento delle fughe.

Quanto costa posare pavimenti?

Ci sono vari parametri da tenere in conto per preventivare il costo della posa.

Un primo parametro è dato dal tempo impiegato dal posatore. In questo caso, la dimensione della superficie da pavimentare e il formato delle piastrelle scelte saranno essenziali per avere un’idea del costo e del tempo che richiederà al piastrellista portare a termine tutto il lavoro.

Un certo impatto sull’importo del preventivo è dato anche dalla qualità dei materiali utilizzati. Nonostante il costo del materiale sia maggiore, a parità di dimensioni una piastrella di qualità superiore renderà più rapido il lavoro del posatore. In questo modo verrà diminuito il tempo della messa in opera. La qualità del materiale perciò, anche se implica un costo maggiore, riduce le tempistiche in cui si realizza il lavoro.

Va anche poi tenuta in considerazione l’esperienza del posatore. Un professionista qualificato non solo impiegherà meno tempo a portare a termine la posa in opera, ma sicuramente ci sono più possibilità che si il risultato finale sia a regola d’arte. E, soprattutto, che non siano necessari ulteriori interventi nel breve termine.

Quanto costa un pavimento al mq?

Oltre alla qualità, anche il tipo di materiale adoperato per la posa dei pavimenti ha un certo peso sul costo finale. E i prezzi al metro quadro variano in base al materiale e alla sua qualità.

Qui di seguito elencheremo i materiali e il prezzo a cui possiamo trovarli in commercio, ovviamente al metro quadrato:

  • Gres porcellanato a partire da 20 €;
  • Marmo e il parquet con tecnica inchiodata dai 30€;
  • Laminato dai 15 €;
  • Parquet flottante dai 12€;
  • Pvc dai 7€

Posa pavimento esterno: come funziona?

Quando parliamo di pavimenti non ci riferiamo solo a quelli che possiamo trovare all’interno di un’abitazione, ma anche alla pavimentazione esterna di una casa.

La posa dei pavimenti esterni, però, segue logiche completamente diverse rispetto a quella della pavimentazione interna. I materiali sono diversi, così come le tecniche che bisogna adottare. 

Alcune delle richieste più frequenti di pavimento esterno sono:

  • a secco;
  • su cemento;
  • su sabbia;
  • in legno esterno;
  • su terra;
  • in pietra

È facile così notare che tutte queste applicazioni richiedono tempistiche, materiali e costi completamente differenti rispetto a quelli visti finora.

Posa pavimento esterno in gres

Un tipo di pavimento molto richiesto negli ultimi anni è quello in gres. Sia per le sue ottime proprietà di resistenza a livello pratico, per esempio alle abrasioni, agli sbalzi termici e al gelo, sia per la sua resistenza di durata. Si tratta, infatti, di un materiale poco deteriorabile nel tempo ed estremamente resistente ai prodotti chimici.

Il Gres è un materiale adatto per essere posto in tutte le stanze della casa. Ma risulta piuttosto efficace anche per quanto riguarda la posa pavimenti esterni. A seconda del risultato finale che si desidera ottenere, si possono scegliere le varie tipologie, tra cui:

  • effetto legno;
  • effetto marmo;
  • effetto cotto;
  • effetto pietra

E’ possibile, quindi, scegliere fra tante qualità diverse di materiale, che permettono di rendere a pieno lo stile dell’ambiente desiderato. La sua resistenza e versatilità, quindi, sono due punti che giocano a favore nella scelta di questo materiale.

Quanto costa la posa pavimenti in gres?

Abbiamo visto i punti a favore della posa pavimento in gres e perché negli ultimi anni ha avuto così tanto successo. Ma la scelta di questo materiale è conveniente anche dal punto di vista economico?

Nel mercato è presente una vasta gamma di varianti fra cui scegliere, per esempio in termini di dimensioni delle mattonelle, tipologie, spessore e colori. Di conseguenza, i parametri da tenere in considerazione sono molti e risulta piuttosto difficile fare una stima dei costi.

Approssimativamente si può dire che il prezzo al metro quadro per un pavimento in gres realizzato con mattonelle standard si aggira attorno ai 25€, mentre il costo posa pavimento gres porcellanato al mq: tra 20€ e 30 €, quindi rientra abbastanza nella media dei prezzi.

Come risparmiare con il gres da esterni?

Se si vuole risparmiare si può scegliere innanzitutto di utilizzare mattonelle monocottura, che però a livello di durabilità sono inferiori rispetto ad altri modelli. In questo caso, il costo si abbassa leggermente sfiorando all’incirca i 10€. Si possono usare, inoltre, mattonelle di dimensioni, spessore e colori standard, scegliendo comunque un materiale di qualità, ma rinunciando magari a particolari effetti di design.

Un altro tipo di piastrelle economiche sono quelle non rettificate che, a differenza di quelle rettificate che vedremo fra poco, costano di meno e sono meno difficili da installare. Ma per queste viene richiesto uno spazio di fuga più largo.

Qualora, al contrario, l’acquirente fosse disposto a spendere di più, può scegliere mattonelle più particolari o di migliore qualità. In questo caso il prezzo finale salirebbe ma, sicuramente, si avrebbe un ritorno in termini di durata. Ne sono degli esempi le piastrelle maxi o le mattonelle disegnate.

Se si hanno dei limiti di budget, è importante valutare la possibilità di posare su pavimento esistente. Questa opzione, infatti, consente di ridurre notevolmente i costi complessivi, perché richiede meno tempo e meno manodopera.

Come mantenere in buone condizioni il pavimento?

Affinché la posa pavimenti sia effettivamente valida, devono venire rispettati tutta una serie di parametri.

Per quanto riguarda la riuscita di un pavimento ARIOSTEA è essenziale che, oltre alla qualità tecnica ed estetica del materiale, siano presenti le condizioni adatte per avere una pavimentazione perfetta. Come, per esempio, un buon sottofondo, uno strato legante, giunti di dilatazione ecc.

Solo nel caso di una corretta esecuzione delle operazioni di posa potremmo essere sicuri di ottenere un risultato finale perfetto e adatto alle nostre esigenze.

I materiali ARIOSTEA sono naturali e di alta qualità, grazie alle materie prime utilizzate e alle particolari tecnologie produttive che tendono a simulare la casualità della natura. Questo tipo di lavorazione è molto apprezzata quando parliamo di design di interni.

Le variazioni cromatiche sono quindi una caratteristica qualificante di questi materiali, che l’abilità del posatore può esaltare ulteriormente, permettendo di ottenere realizzazioni uniche ed irripetibili.

Come ci si assicura che questa posa pavimento sia stata attuata correttamente?

Innanzitutto la posa può essere indipendentemente effettuata con collanti o con malta cementizia.

In seguito quando si deve scegliere l’adesivo più indicato e seguire le modalità di applicazione, è sempre consigliato anche agli esperti di attenersi alle istruzioni della ditta produttrice del collante stesso, per non rischiare di creare danni nella posa

Quando stiamo svolgendo questo tipo di lavoro in luoghi che sappiamo essere soggetti ad elevato transito o al passaggio di carichi abbastanza pesanti, come i magazzini, sarebbe meglio effettuare la posa pavimento usando il sistema a colla

Per valorizzare al meglio le caratteristiche del materiale e avere un risultato migliore dalla posa pavimenti si consiglia di seguire, durante la posa in opera, alcune piccole accortezze che portano ad un risultato finale migliore.

Il primo consiglio è quello di stendere a terra alcuni pezzi di pavimentazione di almeno 3 mq. per controllare l’effetto d’insieme e vedere se è gradito oppure se vanno apportate delle modifiche.

Si dovrebbe poi posare il materiale attingendo da più scatole ed evitare di immergerlo in acqua prima della posa.

Inoltre per i tagli non si dovrebbe segnare la parte superiore da posare né con matite né con pennarelli, nello specifico se parliamo di superfici levigate

Infine, dato che la pazienza è ciò che serve in questo tipo di lavorazione così precisa, è assolutamente essenziale attendere fra 48 e le 72 ore prima di sottoporre il pavimento al normale transito, altrimenti lo si potrebbe rovinare.

La fase della stuccatura: come avviene?

Una parte del procedimento molto importante e delicata è la stuccatura e qui di seguito elencheremo un paio di consigli per svolgere questo passaggio al meglio

Il primo step consiste nello stendere lo stucco con la spatola gommata su tutta la superficie del materiale.

Si prosegue quindi stuccando piccole porzioni della superficie per forza, eliminando le quantità eccedenti con spugne o stracci umidi intinti nell’acqua, oppure si possono utilizzare apposite macchine per togliere lo stucco in eccesso, quando questo è ancora umido.

Nel caso si trattasse di posa con collanti a presa normale, il pavimento dovrà essere stuccato dopo un numero preciso di ore: normalmente dopo 24 o 48 ore, qualora avessimo usato degli adesivi rapidi potremo procedere con la stuccatura anche dopo 4 ore.

Per la stuccatura di alcune superfici, come quelle dei materiali levigati e lucidati, ci sono alcune dritte che andrebbero tenute in considerazione.

In primis sarebbe preferibile utilizzare stucchi cementizi con colori tono su tono, evitando di utilizzarli su materiali chiari, stucchi di colore scuro e viceversa.

Poi non si dovrebbero adoperare stucchi epossidici o malte flessibili a base di materiali sintetici se contrastano col colore del materiale e non aggiungere additivi/lattici allo stucco.

Questi infatti rendono molto difficile l’eliminazione dei residui con i normali prodotti di pulizia.

Qualora si decidesse lo stesso di utilizzare questa tipologia di stucco, è necessario almeno testarli sempre prima sul materiale per vedere cosa accade.

Quando si esegue la pulizia?

La pulizia iniziale va effettuata subito dopo la posa del pavimento seguendo questi passaggi: si utilizzano prodotti a base acida, poi si strofina energicamente e infine si sciacqua abbondantemente con acqua.

In questo modo sarà possibile eliminare i vari residui, di stucco, collante, cemento, ecc.

Tutti di detergenti disponibili sul mercato sono utilizzabili dal momento che non creano danni futuro alla pavimentazione, tuttavia sarebbero da evitare quei prodotti contenenti acido fluoridrico, sia composti che derivati, come previsto dalla norma EN 14411.

Ovviamente questo passaggio di pulizia iniziale è fondamentale sia per valorizzare la brillantezza del pavimento, sia per assicurarci che non ci siano poi in futuro problemi con la pulizia del materiale o con la semplice manutenzione ordinaria.

Infine si raccomanda una accurata protezione del pavimento posato.

Terminati tutti questi passaggi, come appena detto, bisogna prendersi cura del pavimento posare e assicurarsi che rimanga protetto.

Qualora fosse necessario eseguire altre operazioni si consiglia caldamente, dopo aver terminato la posa, di coprire il pavimento con teli PVC o tessuti.

Bisogna dunque attendere fra le 48 e le 72 ore prima di sottoporre il pavimento al normale transito.

Il laminato

Passiamo ora ad un altro tipo di pavimentazione differente, ossia il laminato

Il laminato è un tipo di posa pavimenti particolarmente apprezzato sia perché esteticamente riesce ad eguagliare la bellezza del legno, di cui è in grado di riprodurre l’aspetto, sia perché ha un costo contenuto e un’ottima resistenza.

La versatilità del pavimento laminato è una conseguenza della sua composizione a strati, dal momento che il laminato è il risultato di una lavorazione, cosiddetta pressofusione, con cui vengono assemblati almeno quattro strati di laminato

Partendo dal basso nella sua composizione alla base troviamo un pannello in materiale plastico il cui scopo è dare stabilità al pavimento. Segue lo strato in materiali in fibra di legno sul quale poi è collocata la laminatura insieme all’overlay.

Questi ultimi due strati fanno la differenza sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista pratico: la laminatura consiste nel foglio su cui è stampato il decoro, mentre l’overlay è lo strato protettivo trasparente che rende il pavimento resistente, più durevole e facile da pulire.

Come appena sottolineato, questi strati sono uniti insieme attraverso il processo di pressofusione e ciò significa che tramite una forte pressione, a cui vengono sottoposti gli strati, i quattro elementi si uniscono e danno vita al pavimento vero e proprio.

Quali sono i vantaggi del laminato?

Analizziamo ora gli aspetti positivi della posa pavimento in laminato e i motivi per cui questo materiale ha avuto grande successo.

Innanzitutto perché il pavimento in laminato, oltre ad essere in grado di eguagliare la bellezza estetica del legno, di cui è in grado di riprodurre l’aspetto, ha un costo veramente contenuto e un’ottima resistenza.

Il laminato rappresenta quindi una scelta vantaggiosa in termini economici, è ideale per chi cerca–un pavimento bello e pratico allo stesso tempo, per qualsiasi ambiente, sia quello domestico che per esempio un ufficio

È molto facile da mantenere e può essere applicato senza andare incontro a interventi lunghi o invasivi.

Rispetto, per esempio, al parquet, che per quanto sia esteticamente molto apprezzato ha un costo e una manutenzione decisamente superiore, il laminato può costituire un’alternativa molto vantaggiosa

La posa del laminato inoltre può essere effettuata anche su pavimento preesistente senza che sia richiesto l’intervento di rimozione, che richiederebbe chiaramente costi aggiuntivi e delle tempistiche di lavoro più lunghe; proprio per questo motivo stanno crescendo le richieste di posa in opera laminato su pavimento esistente.

La tipologia di posa più consigliata è quella di tipo flottante che non richiede l’utilizzo di colla, ma solo l’incastro delle doghe ed è preferibile perché consente di smontare il pavimento e riutilizzarlo, aiuta a contrastare gli effetti dell’umidità, evita la deformazione del materiale e preserva, qualora ci fosse, il pavimento sottostante.

Come si effettua la preparazione del fondo?

Vediamo ora nel dettaglio cosa succede nella nostra abitazione quando viene posato il pavimento in laminato.

Per prima cosa l’ambiente deve essere sgombro e la superficie deve essere libera da porte e battiscopa.

Si procede poi con preparazione del fondo su cui sarà posato il laminato.

Ma cosa si intende con preparazione del fondo?

Ci sono vari parametri che anche per questo processo devono essere rispettati.

Il pavimento laminato, pur non essendo un parquet e non avendo quindi le sue caratteristiche peculiari che richiedono un certo tipo di attenzione, ha comunque un’anima in fibra di legno e risente perciò dell’umidità.

Questa arriva a provocare la deformazione delle doghe, perciò è importante sapere che preparare il fondo significa non solo pulirlo, ma anche farlo asciugare molto bene.

Proprio per questo suo difetto dell’umidità il laminato, prima di essere posato, deve essere tenuto, sigillato, sul cantiere per 48 ore, così da potersi adattare a livello climatico e adattarsi alle condizioni di temperatura e umidità dell’ambiente.

Infine il fondo deve essere perfettamente livellato, sia nel caso ci fosse un massetto che nel caso di posa su pavimento preesistente.

Per correggere eventuali dislivelli viene utilizzato un prodotto livellante, che ha tempi di asciugatura variabile, tendenzialmente non impiega meno di 24 ore

Come si stende il sotto pavimento?

Dopo aver steso il fondo, ben pulito, livellato e asciutto, possiamo passare al passaggio successivo: la stesura del materassino sottopavimento, uno strato che svolge più di una funzione, non solo durante il processo di posa, ma anche a lavori ultimati, nell’utilizzo effettivo del pavimento.

Il materassino sottopavimento per il laminato rappresenta la base uniforme su cui procedere al montaggio delle doghe, ma è soprattutto un prezioso elemento che isola dalle vibrazioni e dall’umidità.

Questo perché il materassino attutisce gli effetti del calpestio, riduce il rumore e di conseguenza l’impatto sulle doghe, e allo stesso tempo isola dal freddo e dall’umidità di risalita che potrebbe deformarle.

Esistono vari tipi di materassino che possono essere classificati in base alla capacità di resistenza all’umidità e al calpestio.

Questo aspetto di resistenza è importante proprio perché i laminati stessi si distinguono anche in base al cosiddetto indice di calpestio, che fa riferimento alla resistenza del pavimento.

Come avviene la posa del flottante?

Dopo aver seguito passo dopo passo i processi appena spiegati si giunge al momento della posa vera e propria, che quando si parla di pavimenti in laminato è principalmente flottante

Ma cosa si intende per posa flottante?

Ciò che distingue questo tipo di posa pavimenti è il fatto che non prevede l’utilizzo di colla le doghe infatti sono montate a incastro sfruttando le scanalature e linguette laterali presenti sullo strato in fibra di legno, che sono configurate in modo da incastrarsi l’una nell’altra.

Questo significa che la stessa doga avrà segnata su un lato la scanalatura e sull’altro una linguetta che andrà poi ad incastrarsi nella scanalatura della doga successiva e così via una dopo l’altra, richiedendo così una manodopera decisamente minore.

Aiutandosi con un martello, si posa la prima doga di laminato bisogna partire avendo in corrispondenza della parete la scanalatura e sull’altro lato la linguetta, oppure usando una sega si possono tagliare alcune doghe per adattare il pavimento.

Inoltre, dato che con il tempo e le variazioni del tasso di umidità le toghe potrebbero alzarsi, bisogna tenere in conto la possibilità di mettere dei giunti di dilatazione.

In questo modo saremo sicuri che il pavimento avrà tutto lo spazio necessario ad assorbire la dilatazione

Al termine della posa si montano poi i battiscopa e le porte, eventualmente segate al di sotto, per adattarsi l’evidente aumento di spessore dopo il montaggio del laminato su pavimento esistente.

Quali sono i tipi di posa pavimento del laminato?

La procedura varia in base anche al tipo di posa pavimenti che si decide di applicare con il laminato, dal momento che ci sono numerosi tipi di posa pavimento adatti a questo materiale. Le tipologie sono le seguenti:

  • posa a correre, in cui le doghe sono rettangolari e di lunghezza variabile e sono montate una dietro l’altra;
  • posa a spina di pesce, in cui le doghe infatti hanno tutte la stessa dimensione e possono essere di forma rettangolare oppure a forma di parallelepipedo e sono montate in posizione angolare;
  • posa a mosaico, dove le doghe sono rettangolari e di uguale dimensione e vengono montate alternando posa verticale e posa orizzontale.

Insomma, il laminato lascia spazio ad ogni tipo di fantasia per quanto riguarda la posa pavimenti.

Finiture e tagli

L’ultimo aspetto da analizzare è quello legato allo stile che abbiamo intenzione di dare all’ambiente che stiamo ristrutturando, il disegno di posa, e in questo il laminato è perfetto, dal momento che offre una varietà di finiture e tagli enorme, come abbiamo appena visto

Nello specifico per finiture intendiamo l’aspetto della superficie che tende a riprodurre quello del legno vero e proprio: dal classico rovere naturale, alla più rustica quercia ai più contemporanei e minimali.

Nella scelta della finitura ci sono alcune variabili da tenere in conto per ottenere un risultato perfetto.

Occorre prima di tutto tenere presente la palette cromatica degli arredi e delle pareti a cui il pavimento deve abbinarsi in armonia e anche dell’atmosfera che ricerchiamo.

Questo aspetto è importante per dare un’idea stilistica precisa al nostro ambiente ristrutturato.

Il pavimento in laminato riproduce in modo così realistico il legno vero e proprio che addirittura sulla superficie possono essere presenti anche i nodi dei tronchi degli alberi, che conferiscono un aspetto più rustico e caldo.

Un’altra variabile da tenere assolutamente in conto è lo spessore, nonché la dimensione del modulo: la grandezza infatti può dare un aspetto più o meno rustico all’ambiente

Conclusioni

Si conclude così questa rapida guida.

Dopo aver visto in cosa consiste la posa pavimenti, i vari processi per attuarla e i materiali che si possono scegliere in base all’ambiente che si sta ristrutturando, ora sicuramente sarete in grado di fare la scelta più economica e più adatta alle vostre esigenze.

Gli esperti Ariostea saranno sempre a vostra disposizione con la loro esperienza per aiutarvi a scegliere il pavimento che avete sempre sognato.